I Benefici della Mindfulness

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Vi siete mai chiesti perché, nonostante la maggior parte di noi vive in un contesto dove il cibo è facilmente reperibile, abbiamo un riparo più che adeguato, spesso una famiglia che ci ama e ci sostiene, degli amici affettuosi e perfino una carriera interessante, la vita può sembrare così difficile?

“Spero di non trovare traffico stamattina, non voglio fare tardi un’altra volta”

“Sento che mi sto ammalando, per favore non durante il week end”

“Se solo riuscissi ad avere una casa più grande, una macchina più comoda …”

“Spero che mio figlio stia facendo le scelte giuste. E se avesse sbagliato l’indirizzo di studio?”

La nostra mente produce giornalmente un qualche genere di sofferenza più o meno sottile come questa.

Perché la mia mente si riempie di pensieri come questi? Sono forse predisposto geneticamente? Forse, ma sembra che ci siano moltissime persone nella mia stessa situazione.

Il problema può essere che non ci siamo evoluti per essere felici. La selezione naturale ci aiuta a riprodurci con successo. Questo significa sopravvivere abbastanza a lungo da trovare un partner, accoppiarsi e provvedere alla sopravvivenza dei figli. Alle forze evolutive non interessa particolarmente se apprezziamo la nostra vita e che ne sarà di noi una volta passati gli anni di accudimento dei figli.

L’eredità dei nostri antenati

La nostra specie si è evoluta ed è sopravvissuta alle tigri dai denti a sciabola, grazie ad alcune peculiarità:

  • la tendenza adattiva a cercare il piacere ed evitare il dolore: Freud la denominò “principio del piacere” che spiega perché continuiamo a ripetere quelle azioni a cui conseguono delle ricompense piacevoli. A causa del principio del piacere abbiamo difficoltà a limitarci a essere. Essendo sempre impegnati ad agire per ricercare il piacere ed evitare il dolore, diventa difficile rilassarsi, sentirsi a proprio agio e soddisfatti per apprezzare di attimo in attimo lo svolgersi della vita.
  • la capacità di ragionare e pianificare: il pensiero e la pianificazione, per quanto meravigliosi e utili, sono anche il cardine della nostra sofferenza psicologica, perché pare che non possiamo accantonarli quando non ne abbiamo bisogno. Continuano a farci preoccupare per il futuro, rimpiangere il passato, confrontare l’uno con l’altro e ricercare in continuazione un modo su come migliorare le cose. Finiamo per condurre la maggior parte delle nostre esistenze persi nei pensieri, pensando alla vita più che sperimentandola. Sfortunatamente, spesso i nostri pensieri ci rendono infelici: nel tentativo di garantirci il benessere futuro, pensiamo a tutti i possibili sviluppi che potrebbero farci stare male, questo spesso provoca una sofferenza superflua perché ogni pensiero anticipatorio negativo è associato a tensione o pena.
  • Predisposizione ad amare: stati d’animo affini legano partner amorosi. Queste emozioni ci uniscono all’interno delle coppie, delle famiglie, dei gruppi permettendoci di nutrirci e di proteggerci ma ci predispongono anche a una moltitudine di esperienze dolorose: oltre a cercare il piacere ed evitare il dolore per noi stessi, ci preoccupiamo anche per il benessere delle persone che amiamo. Sebbene questa capacità di attaccamento ed empatia sia un aspetto meraviglioso, essa rende ancora più impossibile il progetto di cercare di trattenere il piacere ed evitare il dolore
  • Tendenza a cercare di salire di rango nel branco: noi essere umani tendiamo a ricercare una posizione sempre superiore nel nostro ordine sociale per aumentare la nostra autostima. Vi confrontate mai con gli altri? Avete mai avuto sentimenti di invidia o superiorità?
  • Ricordare di più le esperienze negative di quelle positive: ci siamo evoluti per notare e ricordare più vividamente le esperienze negative di quelle positive. Il nostro sistema emozionale può essere paragonato ad un rilevatore di fumo: per un falso allarme non moriremmo di certo ma se non si attiva è un problema. Poiché tendiamo a ricordare le esperienze dolorose, abbiamo anche la tendenza ad aspettarcele nel futuro. Tutti i ricordi spiacevoli, i pensieri apprensivi e le conclusioni pessimistiche sono associati a dolore psicologico anche quando non c’è nulla che sta andando male.
  • Prenderci la colpa dell’insoddisfazione: la maggior parte di noi arriva a credere che se non siamo felici è perché abbiamo preso decisioni sbagliate o perché c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato in noi

Consideriamo anche che viviamo nella realtà dell’impermanenza dei fenomeni,poiché tutto è transitorio. Possiamo fare qualunque cosa, ma il piacere passerà e il dolore ricomparirà (come viceversa). Il principio del piacere combinato col pensiero incessante e l’impermanenza può procurarci disagio e insoddisfazione.

La Mindfulness ci viene in aiuto

Nel corso degli ultimi anni, la ricerca ha dimostrato che le pratiche di Mindfulness hanno buone probabilità di alleviare praticamente ogni genere di sofferenza psicologica, dalle preoccupazioni, insoddisfazioni e abitudini nevrotiche di tutti i giorni fino ai problemi più gravi di ansia e depressione lieve. La pratica clinica sta cominciando a confermare che la Mindfulness permette di penetrare le cause della nostra sofferenza e fornisce un modo efficace per alleviarla. Per nostra fortuna, è una abilità che quasi chiunque può apprendere.

Per fortuna noi umani non abbiamo sviluppato soltanto delle abitudini mentali che ci provocano sofferenze emozionali, ma anche altre facoltà che ci consentono di liberarcene. La Mindfulness può aiutarci ad abbracciare gli inevitabili alti e bassi della vita anziché opporvi resistenza. Può aiutarci a fare i conti con la nostra natura di esseri mortali propensi a ricercare il piacere ed evitare il dolore. Può aiutarci a vedere l’inutilità della nostra preoccupazione per come usciamo dal confronto con gli altri e la nostra incapacità di smettere di pensare al passato o al futuro per più di qualche secondo.

Visti tutti questi benefici, non vale forse la pena di sperimentare?

Sandro Mosca
Sandro Moscahttp://www.mindfulnessyogaroma.it/chi-sono/
Ciao sono Sandro Mosca. Sono un insegnante di Yoga certificato Yoga Alliance® Italia / International e istruttore di Yoga C.S.E.N (RYT 250PLUS – Registered Yoga Teacher). Ho conseguito il Master in Mindfulness Yoga presso l’istituto A. T. Beck di Terapia Cognitivo-Comportamentale. Ho tenuto il Corso di Formazione per Mindfulness Yoga© 250H (riconosciuto CSEN e Yoga Alliance® Italia/International RYT 250PLUS), presso l’Istituto A.T. Beck come Teacher Trainer Assistant Conduco corsi di Mindful Yoga. Sono disponibile a condurre seminari, corsi o attivare processi di introduzione di Mindfulness e Yoga in aziende interessate ad investire sul benessere psicologico dei propri dipendenti, sulla loro produttività, sulla qualità delle relazioni , sulla fiducia, sull’empowerment e sulla responsabilità sociale. Chi avesse interesse a partecipare a miei corsi o ricevere informazioni può contattarmi all’indirizzo info@mindfulnessyogaroma.it

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